
Soffri d'ansia?
Pensi di soffrire d'ansia?Vorrei subito tranquillizzarti dicendoti che l’ansia è un fenomeno naturale, e molte persone ne soffrono nel corso della vita.
Si tratta di un’emozione di base che provoca uno stato di attivazione dell’organismo e che si manifesta quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa. L’ansia si traduce in urgenza ad esplorare l’ambiente alla ricerca di spiegazioni, rassicurazioni, vie di fuga e in una serie di fenomeni fisici. L’organismo in ansia, sentendosi in una situazione di reale pericolo, ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.
L’ansia, quindi, è anche un’importante risorsa, perché è una condizione fisiologica efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es. sotto esame).
Quando però l’attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni siamo di fronte a un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.
Contattami
Sintomi dell'ansia
Nel dettaglio, la sintomatologia ansiosa comprende: palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia, aumento della sudorazione, tremori fini o a grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di vertigine, di “testa leggera” o di svenimento, brividi o vampate di calore, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo o “impazzire”, paura di morire.Non necessariamente questi sintomi si presentano in tutti i pazienti che soffrono di ansia e possono manifestarsi in modi e con intensità diverse a seconda del soggetto.
Tipologie di ansia
I disturbi d’ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i seguenti:Il disturbo di panico è quello in cui i sintomi dell’ansia si manifestano con maggiore gravità. Gli attacchi di panico possono essere davvero spaventosi, perché il soggetto può essere portato a pensare di perdere il controllo, avere un attacco di cuore, sentire di poter morire. Gli attacchi di panico, un tempo riconosciuti come forme di nervosismo o stress, oggi sono ormai considerati una reale condizione patologica. È possibile parlare di attacco di panico quando il soggetto vive un’improvvisa paura o disagio intensi che raggiungono il picco in pochi minuti, accompagnati da quattro o più dei sintomi caratteristici sopra descritti. Se uno o due episodi nell’arco della vita sono considerati potenzialmente fisiologici, una frequenza superiore può essere il segno di un possibile disturbo di panico, possibile perché non tutti i soggetti che sperimentano attacchi di panico sviluppano il disturbo.
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che innescano ansia e “obbligano” la persona ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali, dette anche erroneamente manie o fissazioni. Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi e ripetitivi, percepiti come incontrollabili dalla persona che ne fa esperienza. Sono idee che disturbano e solitamente vengono considerate come infondate o eccessive. Per esempio è possibile temere lo sporco, i germi e/o le sostanze disgustose; essere terrorizzati di causare danni agli altri e perdere il controllo dei propri impulsi diventando aggressivi, perversi, autolesivi, ecc. Le ossessioni sono accompagnate da emozioni sgradevoli e molto intense, quali paura, disgusto e colpa. Per alleviare il disagio, la persona mette in atto le compulsioni, dette anche cerimoniali o rituali, cioè comportamenti ripetitivi (come controllare, lavare/lavarsi, ordinare, ecc.) o azioni mentali (pregare, ripetere formule, contare). Le compulsioni diventano facilmente rigide regole di comportamento e sono decisamente eccessive, talvolta bizzarre agli occhi degli osservatori.
Il disturbo d’ansia sociale (o fobia sociale) si esprime attraverso la paura intensa e pervasiva di trovarsi in una particolare situazione sociale (per es., avere una conversazione, incontrare persone sconosciute), di essere osservati (per es., mentre si mangia o si beve) o di eseguire un tipo di prestazione (per es., fare un discorso) che non siano familiari per la persona e da cui possa derivare la possibilità di subire un giudizio negativo da parte degli altri. Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri è segnato dalla paura di essere malgiudicati e dalla paura di comportarsi in maniera imbarazzante ed umiliante. Le persone affette da questa fobia evitano situazioni spiacevoli, o, se sono costrette ad affrontarle, sono molto a disagio.
Il disturbo d’ansia generalizzata (DAG) si manifesta con ansia e pre-occupazione (attesa apprensiva) eccessive, presenti per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche), generalizzata appunto. L’individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione e l’ansia, che si reputa eccessiva per intensità, durata o frequenza rispetto alla reale probabilità o impatto dell’evento temuto, si associa a tre o più dei seguenti sintomi: irrequietezza (sentirsi tesi, con i nervi a fior di pelle), affaticamento, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare e alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi/mantenere il sonno o sonno irrequieto e insoddisfacente.
Rimedi per l'ansia
Quando gli stati ansiosi costituiscono l'anticamera di un problema più grave o cronico, è necessario intraprendere un percorso specifico.E' possibile rivolgersi al medico di base, che, se lo riterrà opportuno, somministrerà una breve e leggera terapia ansiolitica o indirizzerà la persona da uno psichiatra per una diagnosi specifica e una terapia farmacologica più mirata.
Chi preferisce non ricorrere alla somministrazione di farmaci può rivolgersi direttamente a uno psicologo-psicoterapeuta.
Se pensi di aver bisogno di un consulto psicologico, contattami attraverso il modulo sottostante.